Questo futile sperpero assurdo di energia ci è concesso solo perché nel prezzo del biglietto aereo non sono compresi i costi ambientali e ve lo immaginate se anche i cinesi e gli indiani cominciassero ad andare in ferie in aereo come noi cosa succederebbe? Ebbene, ci si può impegnare a non volare più, se non in caso di emergenza grave. Per muoversi in Italia ed Europa va benissimo il treno, e che bisogno c’è di andare in altri continenti? I medici non prescrivono viaggi in aereo, anzi in molti casi li sconsigliano. Ovviamente non mi illudo che questo impegno se lo prendano politici come Al Gore, attori come Leonardo Di Caprio o i top global managers, ma noi comuni econonviolenti veramente sì, noi possiamo. Io posso, e questo impegno me lo sono preso ed intendo onorarlo. Pensaci, potresti impegnarti anche tu. Il turismo consapevole e nonviolento è innanzi tutto un turismo senza aerei.
L’Alitalia porti pure i libri in tribunale così arrestiamo il salasso e forse ci abbasseranno pure le tasse, in definitiva risparmieremmo soldi, energia e ambiente. Questo è il sito Low Fly Zone (in inglese) dove si può sottoscrivere l’impegno, valido 12 mesi, a non volare.
7 commenti:
Mi sono perso nel sito Low Flying Zone. Qual'e' esattamente il problema riguardo il volare?
A quanto ne sapevo anche le stime piu' esasperate dicono che contribuerebbe oggi al 2%, e fra 50 anni al 3% delle emissioni che causerebbero cambiamento climatico. Un po' poco per smettere di visitare il mondo?
O si parla anche di qualche altro tipo di inquinamento?
Senza contare poi che viaggiare in auto e' piu' pericoloso.
Per un'analisi critica di LFZ: http://www.spiked-online.com/index.php?/site/article/21/
Segnalo anche http://www.spiked-online.com/index.php?/site/article/3730/
E per chi volesse sdrammatizzare: http://www.spiked-online.com/index.php?/site/article/3718/
Maurizio,
dalla tua osservazione deduco che ancora poco comprendi cosa significhi essere giunti al picco di produzione del petrolio (oggi nuovo record del barile a 92 dollari), come non comprendi nel calcolo tutta l’energia (dunque CO2 emessa in atmosfera) non solo del carburante che fa volare i singoli aerei ma l’immensamente maggiore che occorre per costruire e far funzionari gli aeroporti, compresa quella usata dai passeggeri con bagaglio e dal personale per raggiungere l’aerostazione.
Quest’ultima, poi, occupa uno spazio sottratto alla biosiversità o alla produzione agricola. Ma c’è di più: la macchina aereo consente ad immense schiere di turisti irresponsabili a danneggiare irrimediabilmente l’ecosostema di luoghi come le Galapagos. Sulle orme di Darwin migliaia di turisti ecoviolenti ogni anno volano nel santuario mondiale della biodiversità corrompendone il millenario ecosistema con costruzioni, auto, cani e gatti. Salute
Grazie Fabrizio adesso e' piu' chiaro.
In effetti uno dei motivi per cui Gore non mi va a genio e' che saetta per il mondo per dirci di cambiare vita. Perche' non ha fatto il drammatico gesto di collegarsi via internet ad ogni presentazione del suo film, proprio non lo so
Non ho mai messo piede su aereo, né sulle brevi né sulle lunghe distanze. Nonostante ciò, godo di buona salute.
Considero il turismo a lungo raggio una grande sciocchezza, poiché oltre ai danni ambientali (dei quali alcuni potrebbero anche volersi infischiare) provoca stress e sfinimento proprio in quei momenti che si dice dovrebbero essere dedicati al relax.
"Vacanza" deriva da "vacuum" (vuoto), per cui il senso della vacanza non è il viaggiare, ma il non far nulla. Il rilassarsi, appunto. Attività per sua natura ben poco inquinante (bastano un albero e una sedia a sdraio alla fine di una bella passeggiata in campagna, se si riesce a trovare ancora della campagna degna d'una passeggiata).
Probabilmente chi viaggia tanto non ha bisogno di rilassarsi, poiché per il relax usa già gli spazi che dovrebbero essere riservati al lavoro. Il ministro Fioroni definirebbe costoro dei "fannulloni". Io non arrivo a tanto, però... :)
BATTAGLIA TAGLIO ALBERI PER AEROPORTO FIUMICINO
(ANSA) - FIUMICINO (ROMA) - Iniziato e subito sospeso, il taglio di oltre 400 alberi di una pineta nei pressi dell'aeroporto romano di Fiumicino. La controversa azione di disboscamento viene condotta per rendere piu' sicura e maggiormente operativa la pista numero due dello scalo romano. Il taglio della pineta di Coccia di Morto, a Focene, e' stata sospesa su richiesta dei legali della proprieta' Micenus Srl, riconducibile agli Sforza Cesarini, proprietari dell'area verde. Le operazioni di taglio dei 435 pini sono slittate a causa di un difetto nella notifica di una sentenza del Consiglio di Stato. Il vice sindaco di Fiumicino, Carlo Luzzatti, che e' anche direttore Enac del sistema direzionale di Roma, motiva il taglio degli alberi con ''la sicurezza della navigazione, la tutela ambientale e i benefici per le comunita' cittadine circostanti'': i pini, ha sostenuto, hanno ''prodotto una riduzione dell'operativita' della pista 2, quella perpendicolare al mare, di 395 metri, quindi un ostacolo ed un pericolo alla navigazione aerea''. (ANSA).
29/10/2007 17:07
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