E’ ormai chiaro ed inequivocabile che sviluppo e crescita sono andati oltre ogni possibilità dell’ecosistema di sostenere cotanta capacità di far danno. Il combinato disposto dell’aumento della popolazione e dell’aumento del consumo medio pro capite ha reso un ossimoro le locuzioni ‘sviluppo sostenibile’ e ‘ crescita sostenibile’ . Nessuna crescita, nessuno sviluppo sono più possibili, solo il progresso può salvarci: progresso, questo sì, con la possibilità di essere sostenibile.
Il progresso è sostenibile se riesce a soddisfare i bisogni umani riducendo l’impatto sull’ecosistema e le sue risorse, altrimenti non è progresso. La via al progresso sostenibile passa per il contenimento dei consumi (eliminazione degli sprechi) e della popolazione (salute sessuale e riproduttiva e politiche migratorie) e contestualmente riconvertendo l’industria alle energie rinnovabili e alla produzione ecocompatibile.
L’Italia è il paese del sole e del vento di alta quota (vedi post sul KitGen di Massimo Ippolito dal titolo BEN TORNATO RINASCIMENTO) ha dunque tutte le carte in regola per riuscite in ciò che ormai è improcrastinabile, se vogliamo preservare la vivibilità per i nostri figli e nipoti.
Il progresso è sostenibile se riesce a soddisfare i bisogni umani riducendo l’impatto sull’ecosistema e le sue risorse, altrimenti non è progresso. La via al progresso sostenibile passa per il contenimento dei consumi (eliminazione degli sprechi) e della popolazione (salute sessuale e riproduttiva e politiche migratorie) e contestualmente riconvertendo l’industria alle energie rinnovabili e alla produzione ecocompatibile.
L’Italia è il paese del sole e del vento di alta quota (vedi post sul KitGen di Massimo Ippolito dal titolo BEN TORNATO RINASCIMENTO) ha dunque tutte le carte in regola per riuscite in ciò che ormai è improcrastinabile, se vogliamo preservare la vivibilità per i nostri figli e nipoti.
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