"Se le previsioni attuali sulla crescita demografica si
riveleranno accurate e se le modalità dell'attività umana sul pianeta resteranno
invariate, la scienza e la tecnologia potrebbero non essere in grado di
prevenire il degrado irreversibile dell'ambiente o la condizione costante di
povertà per gran parte del mondo... Alcune modificazioni dell'ambiente possono
produrre danni irreversibili alle capacità della Terra di sostenere la vita.
Il ritmo complessivo della modificazione ambientale è stato senza dubbio
accelerato dalla recente espansione della popolazione umana...
E' in
gioco il futuro del nostro pianeta"

U.S. National Academy of Sciences e Royal Society of London, 1992
"Gli esseri umani e la natura si trovano in rotta di
collisione ... La capacità della Terra di provvedere a quantità crescenti di
persone ha un limite ... e ci stiamo velocemente avvicinando a molti dei limiti
della Terra. Le pressioni derivanti dalla
crescita demografica
incontrollata
avanzano delle pretese sul mondo naturale che possono
sopraffare qualsiasi sforzo di raggiungere un futuro sostenibile ... Non
rimangono che pochi decenni prima che vada perduta l'opportunità di allontanare
le minacce che incombono su di noi e che venga compromessa oltre misura la
prospettiva per l'umanità"
Union of Concerned Scientists, 1992, firmata da 1680 esponenti scientifici di 70 paesi, compresi 104 premi Nobel
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…grazie per la tua visita. Sei capitato in uno spazio virtuale nato per sensibilizzare ed informare, per testimoniare e denunciare lo stato di degrado dell’ecosistema inteso come insieme di tutte le forme di vita, Homo Sapiens ovviamente incluso. Ma anche per fare delle proposte. I tuoi commenti sono dunque preziosi e benvenuti al fine di dare insieme forma all’econonviolenza. Se vuoi contattarmi, per qualsiasi motivo, puoi usare il seguente indirizzo e-mail: fabargo2004@yahoo.it

domenica 18 novembre 2007

LA VIA AL ‘PROGRESSO SOSTENIBILE’

© F. Argonauta
E’ ormai chiaro ed inequivocabile che sviluppo e crescita sono andati oltre ogni possibilità dell’ecosistema di sostenere cotanta capacità di far danno. Il combinato disposto dell’aumento della popolazione e dell’aumento del consumo medio pro capite ha reso un ossimoro le locuzioni ‘sviluppo sostenibile’ e ‘ crescita sostenibile’ . Nessuna crescita, nessuno sviluppo sono più possibili, solo il progresso può salvarci: progresso, questo sì, con la possibilità di essere sostenibile.

Il progresso è sostenibile se riesce a soddisfare i bisogni umani riducendo l’impatto sull’ecosistema e le sue risorse, altrimenti non è progresso. La via al progresso sostenibile passa per il contenimento dei consumi (eliminazione degli sprechi) e della popolazione (salute sessuale e riproduttiva e politiche migratorie) e contestualmente riconvertendo l’industria alle energie rinnovabili e alla produzione ecocompatibile.

L’Italia è il paese del sole e del vento di alta quota (vedi post sul KitGen di Massimo Ippolito dal titolo BEN TORNATO RINASCIMENTO) ha dunque tutte le carte in regola per riuscite in ciò che ormai è improcrastinabile, se vogliamo preservare la vivibilità per i nostri figli e nipoti.

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