"Se le previsioni attuali sulla crescita demografica si
riveleranno accurate e se le modalità dell'attività umana sul pianeta resteranno
invariate, la scienza e la tecnologia potrebbero non essere in grado di
prevenire il degrado irreversibile dell'ambiente o la condizione costante di
povertà per gran parte del mondo... Alcune modificazioni dell'ambiente possono
produrre danni irreversibili alle capacità della Terra di sostenere la vita.
Il ritmo complessivo della modificazione ambientale è stato senza dubbio
accelerato dalla recente espansione della popolazione umana...
E' in
gioco il futuro del nostro pianeta"

U.S. National Academy of Sciences e Royal Society of London, 1992
"Gli esseri umani e la natura si trovano in rotta di
collisione ... La capacità della Terra di provvedere a quantità crescenti di
persone ha un limite ... e ci stiamo velocemente avvicinando a molti dei limiti
della Terra. Le pressioni derivanti dalla
crescita demografica
incontrollata
avanzano delle pretese sul mondo naturale che possono
sopraffare qualsiasi sforzo di raggiungere un futuro sostenibile ... Non
rimangono che pochi decenni prima che vada perduta l'opportunità di allontanare
le minacce che incombono su di noi e che venga compromessa oltre misura la
prospettiva per l'umanità"
Union of Concerned Scientists, 1992, firmata da 1680 esponenti scientifici di 70 paesi, compresi 104 premi Nobel
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Gentile navigante…

…grazie per la tua visita. Sei capitato in uno spazio virtuale nato per sensibilizzare ed informare, per testimoniare e denunciare lo stato di degrado dell’ecosistema inteso come insieme di tutte le forme di vita, Homo Sapiens ovviamente incluso. Ma anche per fare delle proposte. I tuoi commenti sono dunque preziosi e benvenuti al fine di dare insieme forma all’econonviolenza. Se vuoi contattarmi, per qualsiasi motivo, puoi usare il seguente indirizzo e-mail: fabargo2004@yahoo.it

giovedì 10 gennaio 2008

USA e RIUSA

Throwing trash sign
© Photographer: Mikessssss | Agency: Dreamstime.com

L’anno nuovo è cominciato con Napoli che affoga nei propri rifiuti (da una quindicina d’anni) infangando tutta Italia, ma solo ora scoppia la rivolta popolare di chi non ne può più. In risposta a questa insurrezione non del tutto nonviolenta (mi si passi l’eufemismo) se ne sono sentite di tutte. C’è persino qualche stranito che chiede le dimissioni di Bassolino, manco fossimo in un paese civile! In un paese civile i Bassolini neanche vengono eletti e dunque possiamo dire che i veri responsabili sono gli elettori di questi figuri. Ma non è neanche così (o non solo). A monte ci sono le industrie, il nostro sistema economico e la sovrappopolazione, ma nessuno pare se ne sia accorto ;)

Lo sapevi che a distanza di 6 mesi in casa nostra rimane solo un misero 1% circa di quanto acquistiamo e vi portiamo? A cosa pensi possa condurre la follia dell’usa e getta se non a morire nei nostri rifiuti? Eppure si sono sentite un sacco di ECOBALLE: più discariche, più inceneritori, più raccolta differenziata! E’ un coro all’unisono, neanche uno che non dica che servono più discariche, più inceneritori, più raccolta differenziata. Sono tutte BALLE se non cambiamo il nostro modo di vivere e consumare.

Agli attuali ritmi produciamo ormai al giorno oltre 1,5 Kg pro capite di rifiuti (oltre a quelli industriali) e in Italia i produttori di rifiuti aumentano di alcune centinaia di migliaia l’anno. Soluzioni che non siano ECOBALLE? Sì, subito:

1 Passare dall’usa e getta all’USA E RIUSA
2 Passare dalla crescita alla decrescita di popolazione e consumi
3 Tassare pesantemente i consumi non vitali
4 Incentivare le industrie che riducono gli imballaggi e costringerle a riprendersi i loro prodotti a fine vita

Il resto sono BALLE, che se va bene spostano il problema agli attuali bambini. L’econonviolenza è il solo buon senso

3 commenti:

Anonimo ha detto...

se i supermercati fossero obligati a riprendersi le immondizie che vendono, sicuramenrte ne venderebbero di meno.

Va be bello a dirsi, ma irrealizzabile.

David di trento

Argo ha detto...

Caro David, vendere 'alla spina' prodotti quali acqua, latte, yogurt, detersivi vari e molto altro ancora non solo è possibile ma qualcuno comincia anche a farlo. Il punto però è, a mio giudizio, dare alle fabbriche la responsabilità dei loro prodotti giunti a fine vita (vita che andrebbe allungata di parecchio supertassando l'usa e getta)

Anonimo ha detto...

Great work.